Job 11
1 A questo punto, il terzo amico di Giobbe, Zofar, originario di Naama, disse:
2 "Nessuno risponde a tutto quel che Giobbe ha detto? Uno ha ragione soltanto perché parla molto?
3 Tu, Giobbe, vorresti tapparci la bocca con le tue chiacchiere. Pretendi di insultarci, e noi dovremmo stare zitti?
4 Tu dici: "I miei ragionamenti sono giusti; io sono innocente davanti a Dio".
5 Io vorrei che Dio parlasse, che ti rispondesse a dovere.
6 Che ti rivelasse i segreti della sapienza, troppo profondi per la mente umana. Allora capiresti: Dio dimentica una parte delle tue colpe.
7 "Puoi conoscere l' immensità di Dio, o scoprire la sua grandezza?
8 Tu non puoi fare niente! Dio è al di sopra dei cieli, raggiunge le profondità della terra, e tu non sai fin dove.
9 La sua immensità è più grande della terra, più vasta del mare.
10 Se Dio afferra e imprigiona qualcuno e poi lo trascina in tribunale, nessuno glielo può impedire.
11 Dio conosce gli uomini che non valgono niente, vede il peccato che l' uomo non distingue.
12 Lo stupido può mettere giudizio, come un puledro selvatico può essere addomesticato.
13 "Se tu, Giobbe, metti la testa a posto, se innalzi a Dio le tue mani;
14 se prima le purifichi dal male che hanno fatto e scacci la disonestà dalla tua casa,
15 allora potrai camminare a testa alta, sicuro di te, non avrai più paura di nulla.
16 Dimenticherai i tuoi affanni, e saranno per te acqua passata;
17 più del sole a mezzodì splenderà la tua vita, i momenti più neri saranno chiari come l' alba.
18 Ti sentirai sicuro perché avrai speranza, Dio ti proteggerà e ti riposerai tranquillo;
19 ti coricherai e nessuno ti spaventerà, anzi, molti ti aduleranno.
20 I malvagi, invece, resteranno delusi; non avranno più alcun rifugio e la morte sarà l' unica loro speranza".